1 giugno 2018 - Piccola Ciamarella P.Nord (3530m) Savoia

 

Questa volta ce ne andiamo nella stupenda zona dell'Ecot, a ridosso del parco nazionale della Vanoise. Optiamo per una piccola Ciamarella che sulla carta sembra una gran bella gita.

Sandro è dei nostri.

 

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Dettagli GITA:

 

quota di partenza (m): 2030m 

quota vetta (m): 3530m

dislivello complessivo (m): 1600m circa

difficoltà: 4.2 E2 (così dicono ma sembra meno)

Esposizione: Nord

Periodo consigliato: aprile-giugno

 

descrizione itinerario:

 

 

Dalla Fraz. di Ecot sopra Bonneval, si seguono le indicazioni per il Rif. des Evettes, tenedosi sulla dx per il sentiero raccorciato. 

Giungi al pianoro tenersi tutto a dx e seguire tracce di sentiero (ometti) per evitare torrenti ed acquitrini. Salire il ghiacciaio (2550) tenendosi a sx sotto una serraccata, risalire il pianoro in direzione del Colle Tonini. Prima di raggiungerlo puntare a dx e risalire il pendio N, lasciando si a sx le serraccate, prestando attenzione ad alcuni crepacci. Il pendio finale è sui 40 gradi continui. 

Dal colletto, per roccette (II) si accede alla vetta. 

Discesa per lo stesso itinerario.

 

by gulliver.it

 

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Meteo del giorno

 

Cielo Sereno al mattino con qualche nube bassa nelle primissime ore ma in rapido dissolvimento, cielo completamente sereno tutta la mattina con qualche nuvola in formazione dall'Italia. 

venti deboli o del tutto assenti.

Zero termico attorno ai 3500m nelle ore centrali

Innevamento ancora molto buono e superiore alle medie stagionali oltre i 2500m

 

Pericolo valanghe: ND

 

Situazione neve in cm (versanti sud-nord) in discesa

 

- 2000m:       0-50       estiva

- 2500m:     50-300    estiva/primaverile

- 3000m:   150-400    primaverile

- 3500m:   250-450   primaverile/farinosa

 

Situazione barica del giorno e temperature

 

https://modeles.meteociel.fr/modeles/gfs/archives/gfs-2018060100-0-6.png

https://modeles.meteociel.fr/modeles/gfs/archives/gfs-2018060100-1-6.png

 

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Quest'anno c'è un innevamento davvero eccellente e ovviamente continuiamo anche a Giugno.

Questa volta però, per dormire qualcosa in più decidiamo di partire la sera prima e bivaccare in auto al parcheggio dell'Ecot. 

Partenza con il tramonto da Avigliana passiamo il Moncenisio e scendiamo nella magnifica Haut Maurienne Vanoise, penso una delle zone più belle in assoluto delle Alpi; natura, cime spettacolari, valle immensa larghissima, ghiacciai, parchi nazionali, paradisi freeride.. insomma, penso non si possa chiedere di più, un ambiente poco antropizzato, monumentale e ricco di zone isolate e selvagge al confine con le nostre Valli di Lanzo.

 

Dormire in auto non è di certo il massimo della comodità e la temperatura esterna che di notte a 2000m circa scende verso lo 0 impone almeno una coperta pesante. Sandro russa come una scrofa e il mio sonno è spesso disturbato, panzienza.

 

Il risveglio è ovviamente sovietico, alle 4 in punto siamo in marcia sotto una cappa di umidità che fa disorientare, nubi basse e grevi che nascondono il percorso, ma dureranno poco.

Già dopo i primi tornanti di portage su un sentiero acquitrinoso e instabile le nubi si dissolvono lasciando spazio alla magneficenza della valle, sormontata da cime innevate ed un cielo blu chiaro con le ultime stelle del mattino presto, a ovest tramontano le costellazioni ben visibili di Ercole e della Boote, un netto chiarore aumenta ad est.

 

Individuare la salita non è stato immediato, complici le zone innevate che chiudevano i passaggi del sentiero estivo. Siamo saliti diretti per diretti sulle lingue di neve già piuttosto dure, raggiungiamo il primo pianoro alto e il paesaggio si apre sulla valle con le cime incandescenti del primo sole.

Con meno pendenza risaliamo un altro pendio ricco di avvallamenti secondari e finalmente arriviamo al grande pianoro che divide la dorsale della valle. E' lunghissimo, penso un paio di km, e terribilmente piatto. Lo attraversiamo tutto e ci ritroviamo con una nuova rampa per accedere al ghiacciaio, siamo a quota di circa 2800m. La neve è durissima e salgo direttamente con i ramponi.

 

Raggiunto il ghiacciaio per pigrizia non mi rimetto la split, ma sarà una leggerezza che pagherò un po' dopo. La neve è compatta ma inizia ad esserci un leggero strato di neve fresca pallottolare, l'ambiente è bellissimo, superbo, il meteo pure. 

Finalmente eccoci dinnanzi alla parete della Piccola Ciamarella, vedendola così sembra vicinissima la cima ma in realtà sono almeno altri 600m di dislivello. Inizio a batter traccia convinto ma la neve inizia ad essere sfondosa, molto faticosa, il ghiacciaio è ottimamente coperto dai metri di neve invernali e la linea da tracciare è ben chiara.

In un tratto rimetto la split vista la pendenza non esagerata e la situazione migliora, tuttavia la pacchia dura poco con l'aumento inesorabile della pendenza. Ora tutto è faticosissimo, la neve è polverosa ma non uniforme, devo incidere con il piede per fare base poi spingere ma spesso affondo fino alla vita, fatica disumana e sudo come un porco. 

 

L'orologio avanza inesorabilmente e inizia a fare caldo, meglio affrettarsi, ma sono esausto. Individuo l'uscita sulla cima ma decido di uscire leggermente prima, su un colletto a circa 20/30m di dislivello prima, impiegherei troppo tempo a raggiungerla e il sole scalda abbestia. 

Raggiunto il colletto il panorama non cambia molto e vedo la Ciamarella fatta il weekend prima completamente innevata di fresco senza tracce, grossi nuvoloni stanno risalendo le valli di Lanzo.

Faccio qualche foto e video e mi preparo alla discesa.

 

Il primo tratto è composto da un lungo traversone dove ogni tanto ci scappa qualche curva, la pendenza è sostenuta ma la gradazione 4.2 mi sembra eccessiva, la neve è splendida, polverosa compatta, gran belle curve si susseguono fino alla fine della parete, super divertente.

Dal ghiacciaio in giù arriva il FIRN eccezionale, pendii liscissimi con un dito di cremina dove tracciare ampie libidinose curve..favoloso. Fino al pianoro una goduria unica. 

 

Per riattraversare il pianoro divido la split e uso le mezze tavole come sci, la fatica è bestiale, sono esausto e impieghiamo quasi 1h ad attraversarlo, facendo molta attenzione a non precipitare in qualche buco del disgelo nascosto. Per ritornare a valle bisogna fare 20/30m di dislivello in salita e grazie alla neve marcia risalgo con la split senza pelli, pur con qualche scivolone.. che fatica raggiungere la rampa finale, sono esausto. MI fermo in continuazione.

 

L'ultima rampa è ancora sciabile, complice la neve ormai priva di aria e faccio pure qualche bella curva ma arrivo in una zona pessima, nel fondovalle acquitrinoso, dove sclero non poco a ritornare sul sentiero estivo, mi inzuppo i piedi e il sole caldo mi fa sudare come un porco. in breve tempo arriviamo alla macchina.

 

Stagione direi a questo punto finita.

 

 

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