14 aprile 2018 - Agiulle du Vélan (3634) - G.S.Bernardo

l'ossessione della gita perfetta, colpisce ancora...

 

Finalmente una gita di livello in una delle zone delle Alpi che amo di più, quella del Gran San Bernardo. 

 

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Dettagli GITA:

 

quota di partenza (m): 1927m 

quota vetta (m): 3634m

dislivello complessivo (m): 1700m

difficoltà: 5.1 E2

Esposizione: ovest

Periodo consigliato: aprile-giugno

 

 

descrizione itinerario:

 

Si parcheggia a Burg St Bernard e si seguono dapprima i piloni dello skilift poi si prosegue su pendii già piuttosto sostenuti fino ad arrivare nel vallone del ghiacciaio del Proz che chiude in un anfiteatro. Da qui è già evidente un grande conoide sulla sinistra, prima del canale centrale. Si risale completamente fino ad arrivare ad uno stretto colletto molto panoramico. Uscita dal canale piuttosto ripida che richiede una valutazione attenta sulla sicurezza della neve. 

Volendo se attrezzati alpinisticamente si può raggiungere la cima, ma il tratto seppur brevissimo (50/60m di dislivello circa) è impegnativo.

 

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Meteo del giorno

 

Cielo parzialmente nuvoloso tutto il giorno con visibilità eccellente

Zero termico nelle ore centrali: 2800m in lieve aumento.

Venti moderati o forti con rinforzi da ovest 

Innevamento eccellente per il periodo, molta neve ancora nei versanti a sud fino a 1500m.

 

Pericolo valanghe: 3 

 

Situazione neve in cm (versanti sud-nord) in discesa

 

- 2000m: 150-250     primaverile

- 2500m:  250-400    compatta/polverosa

- 3000m:  300-500    compatta/polverosa

- 3500m:  300-500    polverosa

 

 Situazione barica del giorno e temperature

 

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Quando Flavio mi ha proposto questa linea ero da subito entusiasta ma decisamente dubbioso sulle condizioni di sicurezza. E' nevicato tanto anche se in quella zona decisamente meno. L'obbiettivo è salire il canale Hannibal e raggiungere la cima del Velan.

Contatto anche Alfredo, Kan, il super local della zona e chiedo informazioni, mi consiglia di fare il canale centrale e non l'Hannibal per rimanere su condizioni di sicurezza migliori.

 

Arriviamo al parcheggio di Burg Saint Bernard dopo aver sbagliato strada, parcheggiamo e veniamo accolti da una autentica bufera di vento spazzaneve che ci mette un po' inquietudine sulle condizioni della neve nella tutale oscurità dal mattino presto. 

Inziamo a risalire l'ampio pendio che una volta era una pista da sci, lo testimoniano i piloni di uno skilift abbandonato, la pendenza gradualmente inizia ad aumentare e raggiungiamo con qualche esitazione su dove batter traccia il primo pendio superiore dove la neve inizia ad essere morbida e a tratti farinosa.

Ancora un traversone su di un ampio pendio affiancato da barre rocciose e raggiungiamo il ghiacciaio del Velan, o quello che ne resta..da qui è evidente tutta la parete sud ovest con i suoi canali. 

 

Flavio che era davanti nella tracciatura si infila nel primo conoide, sicuro sia quello giusto, ma in realtà è quello ovest ma nessuno degli altri compreso me se ne cura e iniziamo a risalirlo, dopo una breve pausa acqua e cibo sul terminale. La neve è farinosa e sembra densa e assestata, non c'è bisogno delle Verts che ho portato.

La pendenza del canale inizia attorno a 40° e i ragazzi risalgono tracciando velocemente, qui il vento è assente e nubi basse e veloci si infrangono sulla parete creando un bellissimo gioco di luci e ombre. In lontananza tutte le cime del massiccio del Bianco sono ornate da nuvole minacciose adagiate sui pendii facendo sembrare isole le montagne, lo spettacolo è suggestivo, una visione di un quadro in bianco e nero.

 

Risalito metà canale la fatica inizia a farsi sentire e raffiche di vento piuttosto forti disturbano un po'. Il meteo sembra tenere ma le nuvole stanno aumentando a ovest.

Rimango solo da metà canale in poi, i ragazzi stanno salendo velocemente e mi godo il superbo ambiente con la pendenza che sta decisamente aumentando, la progressione è ancora buona ma ho uno zaino davvero pesante anche per colpa delle Verts e inizio a sentirlo, in questo punto il canale gira in direzione sud ovest e si restringe, le raffiche di vento diventano sempre più frequenti e alcune sono davvero forti, la neve è dura sul lato più esposto a sud del canale e morbida in centro e verso nord, questo aiuta in una progressione sicura e meno faticosa tracciando nella zone di confine.

 

Dopo un'altra ora ecco che finisce il canale, con passo lento e affaticato raggiungo Stafano e Flavio già arrivati sul colletto. Non c'è la possibilità di raggiungere la cima del Velan, perchè abbiamo fatto un altro canale! siamo a ridosso dell'Aiguille du Velan, una cima rocciosa che spicca dal ghiacciaio superiore ma per raggiungerla ci sarebbe bisogno di affrontare un tratto alpinistico delicato e ventoso. Lasciamo ovviamente perdere...

 

Mentre ci prepariamo per la discesa accade quello che non avremmo immaginato fino a 10 minuti prima, il meteo peggiora.. e lo fa in modo repentino e fastidioso. Nuvole basse inondano il canale e avvolgono la cima azzerando la visibilità. Decidiamo quindi di aspettare, a 3600m, con raffiche di vento gelide. Per tirarci su il morale e scaldarci improvvisiamo qualche ridicolo ballo...

Rimaniamo oltre 1h in cima e finalmente sembrano arrivare delle timidissime schiarite. Scendiamo.

 

La prima parte del canale è ripidissima, attorno ai 50°, procedo abbottonato e scendo lentamente, poi altra pausa sperando in una schiarita che finalmente arriva, inizio a curvare più agevolmente ma.. qualcosa non va.. non riesco a controllare bene la tavola e in un paio di curve cado appoggiandomi alla neve che mi sluffa addosso. Le gambe sono molto molto stanche. Impreco, bagno la gopro che diventa inutilizzabile.. mi riprendo e mi raggiungono gli altri.

I restanti 2/3 del canale sono una goduria incredibile: curve sempre più veloci e divertentissime, spettacolo puro. Finalmente!!

 

Raggiungiamo il pianoro dell'ex ghiacciaio e con altre belle curve su neve però sempre più pesante e infine con un altro pendio ottimamente sciabile raggiungiamo la zona dello ski dove la neve collosissima e cotta dal sole non permette di andare avanti. 

Un po' di meritato relax all'auto.

 

Una gita davvero di livello e molto bella, ma devo migliorare nel controllo di questa Furberg facendo più esperienza.

 

 

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