30 marzo 2017 - Vanclava (2877m) - Valle Maira

Valle Maira si o valle Maira no? 

Decidiamo per il SI con una classicona della valle..sperando che le temperature tropicali di questo giugn...hem marzo ci risparmino un po'

ma purtroppo così non sarà..

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Dettagli GITA:

 

quota di partenza (m): 1475m 

quota vetta (m): 2877m

dislivello complessivo (m): 1400m

difficoltà: BS 

Esposizione: Varie

Periodo consigliato: novembre-marzo

 

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Sommario

 

Dal piazzale di Chialvetta seguire per Pratorotondo, se la stagione è inoltrata si puo' proseguire in auto ancora fino a Vivere risparmiando 200m di dislivello. 

Raggiungere quindi Viviere 1709m per incontrare in corrispondenza di un ampio tornante la carrozzabile per il colle Ciarbonet. Seguendo un modesto costone si guadagna la successiva diramazione per Prato Ciorlero ed appena prima che questa, attraversando il torrente Unerzio, passi sulla sponda opposta ci si alza sulla destra tra radi larici, lungo un ripido pendio esposto ad Est. 

Quando l'inclinazione diminuisce imboccare il lungo vallone Roccetta, compreso tra la Costa Denti a sinistra ed il Bric Content a destra e rimontarlo fino al colle della Scaletta 2620m, superando una lunga serie di dossi. 

Proseguire con un traverso sul ripido pendio a monte di un ex ricovero militare e, scavalcando un dosso, con ampio semicerchio lungo la testata del vallone francese dell'Oronaye, raggiungere il ripido crestone Sud-Ovest del Vanclava. 

Con buone condizioni nevose pervenire alla panoramica vetta con gli sci lungo il versante francese, oppure a piedi, dopo aver lasciato gli sci dove la cresta si impenna.

Discesa: lungo l'itinerario di salita, oppure con difficoltà OS, ridiscesi lungo la cresta, dove questa si addolcisce, imboccare il primo evidente canale a sinistra verso il vallone di salita, preferendo il ramo a valle, più accessibile. 

Un primo ripido tratto (35-40°) attraversa in diagonale la parete Sud-Est del Monte Vanclava che allargandosi ad ampio pendio, perde gradatamente pendenza fino ad incontrare il percorso di salita appena sotto il colle della Scaletta.

 

from www.gulliver.it

 

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Meteo del giorno

 

Alta pressione e gran sereno con visibilità eccellente 

Zero termico  nelle ore centrali: 3100m in lieve ulteriore aumento.

isoterma -10 nelle ore centrali:  4800m in aumento

Venti totalmente assenti 

Innevamento nel complesso buono ancora fin verso i 1800m, leggermente inferiore alla norma sotto i 2500m

 

Pericolo valanghe: 2

 

Situazione neve in cm (versanti sud-nord) in discesa

 

- 2000m: 0-100        molto bagnata/primaverile

- 2500m: 50-150       molto bagnata/primaverile

- 3000m: 100-200    crosta portante

 

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Ce ne andiamo in Valle Maira a fare una super classica, tanto per tenerci in allenamento.

Questa volta organizzo con gente nuova, ci si ritrova neanche tanto presto in zona Volvera e dopo quasi 2 ore parcheggiamo in uno stretto spazio di un tornante poco sopra Viviere. 

La prima cosa che salta all'occhio è l'esercito di skialp che c'è; davvero in tantissimi e di varie nazionalità, la valle Maira del resto è famosa per le sue sterminate possibilità per questo sport e in effetti le mete di costoro sono le più disparate.

Risaliamo assieme a tanti skialp la classica carrozzabile che segue la valle verso la testata, i rumori dei rampant sulla neve si sommano a qualche risata e oscenità ad alta voce, molti di loro sono diretti alla nostra stessa meta.

 

Raggiungiamo il corso del fiume e siamo costretti a cercare un passaggio per non allontarnarci troppo dalla direzione, la neve è durissima e i traversi poco piacevoli e stancanti, il bosco in questo tratto ripido. I ragazzi mettono il turbo e mi lasciano indietro, proseguo seguendoli nelle direzione del vallone che via via diventa sempre più ampio. Purtroppo sono più lento di loro per ovvi motivi.

Finito il bosco il paesaggio si apre ma i pendii davanti a me sono davvero molto piatti, troppo piatti, il che mi fa decisamente storcere il naso.. francamente pensavo meglio. INoltre fa un caldo tropicale davvero assurdo e fuori stagione e la neve sta già mollando tanto. Questo Marzo davvero pessimo per le temperature.

 

Proseguo al mio passo e risalgo seguendo la traccia netta e larga, ogni tanto si forma pure un po' di zoccolo sotto le assi, devo ripetutamente rimuoverlo, sebbene ancora non ai livelli di altre gite.

Raggiungo finalmente il colle e sulla sinistra noto il canale che mi sarebbe piaciuto fare, il giorno prima l'avevo visto sulla mappa esposto a nord; la neve sicuramente è bella ma c'è una strettoia con poca neve e il caldo soffocante di questa mattina mi fa passare la voglia, togliendomi preziose energie. Davanti a me c'è un mega traverso duro che mi demoralizza, in effetti non è uno scherzo superarlo e sperpero altre preziose energie su neve beton scivolando in qualche punto.

 

Ad un certo punto accerchio la dorsale e finalmente inizio a vedere la cima; piuttosto severa nella sua figura che si staglia dalla lunga cresta con una croce evidente sopra. Alcuni skialp la stanno raggiungendo mentre io sono ancora in uscita sulla parte nord ovest. Raggiungo già affaticato l'imbocco del canale sud dove metto i ramponi e finalmente raggiungo gli altri che mi aspettano sul colletto accanto alla cima, la raggiungo e inzio a fare qualche foto e video. Il panorama è stupendo ma anche qui troppi skialp, non riesco a fare una foto e un video solitario come mi piace fare.

 

Scendo al colletto piuttosto seccato ma pazienza, inforco la split e inizio a curvare su fastidioso beton della parete a nord, devio a sinistra e decido di scendere il canale a sud, è bello solo la primissima parte con qualche curva decente, poi morbidone super cotto, al limite della scorrevolezza, non molto confortante anche in termini di sicurezza, svalangoso a palle, uno schifo.

Raggiungo velocemente il vallone principale e con un certo scoglionamento scendo i pendii piatti e tritati con neve anche qui mollissima, sebbene ancora sciabile, ad un certo punto gli altri fanno uno stop e mi convincono a risalire il pendio di sinistra in prossimità di un colle, nella speranza di imboccare il vallone nord dove presumibilmente la neve è migliore.

Dopo circa un centinaio di metri di dislivello e una sudata inutile decidiamo per un dietrofront, Davide in avanscoperta ci comunica gesticolando e urlando che non è l'uscita giusta. Nel marciume e nel fetore dei miei vestiti sudati rimetto la split e scendo cercando placche di neve meno molle facendo curve più simili allo sci nautico...na merda.

 

Raggiungiamo il limite del bosco dove la parziale copertura degli alberi sul sole ha aiutato un po' la neve a non mollare del tutto, ma le curve decenti durano pochissimo perchè la polenta torna protagonista fino al congiungimento con la mulattiera estiva, che sebbene tritatissima, è inaspettatamente veloce e ritorniamo vicino all'auto.

 

Insomma una gita sicuramente non delle migliori quest'anno. Ma l'importante è sempre fare qualcosa di nuovo e andare in montagna!!

 

 

 

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