14 aprile 2015 - Vergia Parete Nord (2990m) - Val Germanasca

 

Si ritorna in azione..con un'altra super gita, stavolta nel vallone selvaggio di Rodoretto.

 

La scelta è stata già fatta da tempo ma trovare le condizioni giuste per questa cima non era semplice; appena si sono presentate non ho potuto fare altro che aprire la cartina della Val Germanasca e puntare il dito sulla...Vergia. Volevo la parete Nord e finalmente l'ho salita e scesa con lo snowboard. Emozione, soddisfazione e tanto divertimento in discesa.

Luca B. non si è fatto convincere tanto facilmente ma quando ha visto con i suoi occhi la parete ne è rimasto come me stregato dalla bellezza e dall'ambiente selvaggio.

 

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Dettagli GITA:

 

quota di partenza       : 1425m

quota vetta                 : 2990m

dislivello complessivo  : 1575m

 

Difficoltà  : OSA (qualche tratto 4.1 E2)

 

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Sommario


La Vergia è senza dubbio una cima fantastica dal punto di vista sciistico ma anche alpinistico, con l'ultimo tratto su una bella cresta dove la picozza e ramponi sono indispensabili. La cima non è molto alta ma si ha la sensazione netta della conquista.

 

Difficile trovare una parete sciabile come la nord della Vergia; la gita ha un dislivello di quasi 1600m di cui 1100m in un'unica parete, davvero rara una morfologia così, sembra progettata al computer da un freerider assatanato.

Le sua caratteristica la rende un autentico paradiso per il freerider con decine e decine di possibilità di linee di discesa: canali, canalini, drop, ripido, pareti ampie, chi più ne ha ne metta su questo gioiello delle Alpi Cozie, poco conosciuto e direi esclusivo.

 

Inoltre la Vergia ha altre 2 pareti da scendere, ognuna con difficoltà diverse: dalla più difficile "neverland" parete sud con difficoltà notevole (5.2 E4) alla più semplice discesa in Valle Argentera (BS), in sostanza la Vergia è un autentico paese dei balocchi per i freeriders che vogliono un divertimento sia tecnico che esplorativo in uno spot assolutamente selvaggio.

E' una gita consigliata sia in sci che in splitboard oppure direttamente con tavola intera e ramponi in stagione avanzata.


 

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Meteo del giorno

 

Purtroppo il vento delle passate settimane ha tolto un bel pò di neve e le temperature oltre la norma, seppur di poco, hanno limato lo spessore ulteriormente, specie nelle zone esposte, insomma la stagione avanza inesorabile. 

Altezza neve (sud-nord)

1500m: 0-30

2000m: 0-70

2500m: 20-150

3000m: 100-200

Cielo sereno con innocue velature a sud ma lontane, venti assenti o deboli in cima di direzione variabile, zero termico attorno ai 3000m nelle ore centrali in leggero aumento, isoterma -10 a 4400m.

Temperature leggermente oltre la norma.

 


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La mattina mi alzo come al solito presto, il ritrovo con Luca è ormai un classico, non lo vedo molto convinto della scelta di questa gita, effettivamente è un pò un salto nell'ignoto essendo un percorso molto poco frequentato e sopratutto già di livello elevato, la sua preoccupazione principale è sulle condizioni della neve. 

La valle di Rodoretto è una valla secondaria della V.Germanasca, poco prima di Prali Villa si gira a destra seguendo per qualche chilometro una strada asfaltata messa piuttosto male, con buche e tratti esposti, bastano pochi tornanti e si arriva al paese di Rodoretto, piuttosto infossato nella valle. Con Luca siamo riusciti a guadagnare ancora un paio di km seguendo la sterrata che porta a Arnaud dove una piccola slavina sulla strada ha reso impossibile il proseguo in auto. Caricati sci e split a spalle ci siamo incamminati su una comoda mulattiera, il sole sta facendo capolino e la temperatura piuttosto gradevole. Siamo solo noi in compagnia di un'aquila che volteggia nel cielo e il rumore assordante del torrente sotto di noi.

 

Dopo poco meno di un'ora arriviamo alle Bergerie Balma, dove la valle subisce una brusca virata verso sud, da qui in poi, a circa 1850m superando il torrente, calziamo finalmente sci e split. 

Ora la progressione si fa sostenuta e superate un paio di curve ecco comparire in tutta la sua bellezza la Vergia. Stupenda.

L'innevamento è buono ma il vento ha lavorato anche qui molto pulendo la zona attorno alla cima. Luca vedendola sembra un pò preoccupato, effettivamente le pendenze sembrano molto molto sostenute, io vedendola mi esalto perché è semplicemente una parete straordinaria, già immagino qualche linea di discesa e spero con forza che la neve sia buona. 

 

Il pianoro è un punto molto bello, decisamente più ampio di quello che avevo pensato, i pendii attorno sono tutti severi con la luce del mattino che li inonda di colore, puntiamo diretti al canale principale bello evidente fronte a noi. La neve è ottimamente gelata e procediamo a buon ritmo, metto i coltelli e le pendenze iniziano a essere sempre più sostenute, il canale è bellissimo: ampio e rasato senza nessun residuo di valanga o imperfezioni. Luca inizia ad avere l'umore sempre più alto, la giornata è meteorologicamente splendida e non soffia un alito di vento.

 

raggiunta la parte più alta del canale ci fermiamo per valutare dove salire; Luca continua con gli sci e decide di aggirare un costone roccioso mentre io metto i ramponi e decido per una soluzione più diretta passando da un canale secondario centrale, qui la neve è fantastica, addirittura polverosa ma piuttosto sfondosa e fatico non poco a risalirlo, per fortuna non è molto lungo e dopo una mezz'ora mi riunisco a Luca all'uscita su una splendida parete che separa i canali inferiori a quelli superiori. Ora con diversi e continui zig zag seguiamo una linea diretta verso il canale più a sinistra e man mano che saliamo la pendenza raggiunge i 40/45° e nell'ultimo tratto forse anche qualcosina di più. 

L'ambiente lascia a bocca aperta, selvaggio e circondato da un anfiteatro di cime, sembra di essere sulle Ande.

 

Ora inizio ad essere un pò affaticato anche se le gambe rispondono molto bene, ogni 5 passi mi fermo qualche secondo, Luca è davanti a me e si presta a qualche foto poser, raggiunge per primo il colletto di spartiacque con la valle Argentera e dopo poco lo raggiungo anch'io.

Il colletto è davvero molto estetico, lasciamo qui la split e gli sci e ci incamminiamo sulla cresta in direzione della cima, circa un centinaio di metri  su una cresta piuttosto affilata e alternata a rocce e pezzi su neve sfondosa, con tutta calma raggiungiamo la vetta della Vergia con la sua inconfondibile croce, spettacolare!! Bella lì.

Sostiamo a goderci il sole tiepido per un buon quarto d'ora dopodiché ridiscendiamo al colle dove avevamo lasciato gli sci.

Ci prepariamo rapidamente e ora...inizia il divertimento!!

 

Discesa

 

Prima parte nel canale terminale su neve piuttosto dura da vento, prime curve molto controllate alternando back e front poche volte, man mano la neve diventava sempre più morbida e la velocità aumentava progressivamente fino alla fine del canalino che sfociava nell'ampia parete principale.

Seconda parte sulla parete una autentica goduria: velocità aumentata, pendenza tra i 35/40 con una neve a tratti addirittura polverosa, spettacolare.. velocità sempre più elevate e grip perfetto. Linea davvero di qualità!! stupendo il canalino secondario fatto anche in salita dove ogni curva era una emozione.

Attorno a noi sono davvero impressionanti le possibilità di discesa su questa parete, difficile trovare di meglio davvero..

Terza parte nel canale principale che sembrava preparato apposta per noi: bello ampio dove dare gas, neve trasformata perfetta alternata a dito di cremina su fondo duro. La lunghezza di questo canale è davvero notevole, sembrava non finire mai...sono arrivato a cannone nel pianoro centrale urlando come un pazzo furioso dalla goduria.

Quarta parte della discesa su polentone da ristorante, seguendo la traccia della salita e nonostante tutto mi sono divertito con qualche salto tra i dossi sollevando nelle curve il marciume nevoso cotto dal sole.

 

 

 Buona visione di Video e foto..

 

 

 

 

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