11 febbraio 2015 - Pintas (2543m) - Valle Susa

Avevo promesso che...

...non avrei mai fatto 2 volte la stessa gita. Ma questa volta l'eccezione è stata ripagata molto bene!!


Ho rifatto il Pintas, una gran bella gita in zona Frais


Il giorno prima in realtà volevo fare lo Zerbion, sulla carta davvero ottima, ma poi viste le condizioni strepitose dietro casa ho optato per rifare questa gran classica valsusina, che nel complesso ha un'ottimo dislivello e una morfologia che rasenta la perfezione. Conoscevo già bene il percorso e il risultato è stata una discesa epica e una salita molto agevole e piacevole..


La situazione nel torinese dopo le ingenti nevicate, che hanno portato fino a 2 metri di fresca in quota (specialmente prali) è ora eccellente fino a bassa quota permettendo di salvare in extremis tutte le gite invernali e consolidando quelle primaverili. Basti dire che a 1000mt c'è già 1 metro di neve!! 2/3 metri  invece in quota nelle zone riparate dal vento. 


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Dettagli GITA:

 

quota di partenza       : 1306m

quota vetta                 : 2543m

dislivello complessivo  : 1237m

Difficoltà  : MS  


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Sommario


Il Pintas è una bella gita adatta a tutti, sci, ciaspole e ovviamente splitboard.

Ciò che la rende davvero fantastica è una serie di combinazioni tra comodità (1h da torino e molto meno da me) accessibiltà (nessuno spostamento, nè forestali, nè ravanaggi, nè sbattimenti, diretta) morfologia del terreno (da urlo, con pendenza e bosco rado) dislivello già interessante (1200m e oltre) e infine molto importante l'esposizione: tutto il percorso si sviluppa a nord e la neve rimane davvero sempre ottima anche in condizioni di alta pressione mite.

In ultimo cito anche la vastità del terreno, che rende grandiosa la discesa a chi cerca lunghi tratti intonsi, senza dimenticare il paesaggio davvero sconfinato dalla cima.


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Meteo del giorno


Purtroppo fa più caldo della norma, lo zero termico oggi si è piazzato sui 2400m nelle ore centrali, decisamente troppo. Tuttavia vedendo il lato positivo ha reso più gradevole la giornata permettendomi una bella sosta in cima senza geloni e sofferenze tipiche.

Cielo completamente sereno in virtù dell'alta pressione, venti deboli di direzione variabile anche sulle cime e creste. Neve a tratti polverosa a tratti un pò umida, ma solamente in superficie rendendo la surfata nel complesso eccellente. Nelle zone esposte a ovest si è già formata della crosta ma anch'essa ben sciabile e ammorbidita dal sole.


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Avendo già fatto questo percorso non mi dilungherò molto nel racconto.


Parto molto presto e dopo appena 40/45min di auto da casa sono al parcheggio, alle ore 7:15 c'è solamente un'auto alla fontana della batteria, quota 1300m circa.

E' un signore di nome Francesco, di compagnia, con il quale condividerò metà del percorso. Mi racconta un pò della sua vita e io della mia, è sempre un piacere scambiare due parole con persone di questa esperienza, sia di montagna che di vita. Se leggerà questo blog lo saluto calorosamente.


Il percorso dalla partenza sembra già ben tritato e la traccia di salita si confonde un pò con quelle della discesa, dopo aver raggiunto gli ecomostri del Pian Gelassa si devia a sinistra dello splendido lariceto che diventa sempre più rado salendo. Dopo qualche centinaio di metri di dislivello raggiungo la vecchia pista da sci, l'innevamento è davvero abbontante e lo spettacolo sulla Valle Susa magico.

Seguendo la traccia raggiungo un vallonetto secondario dal quale risalgo verso il Prato di Fiera e costeggiando tutta la dorsale raggiungo la vetta del Pintas, come sempre questa cima offre uno spettacolo paesaggistico incredibilmente bello per via della sua ampiezza. Per un attimo mi sono soffermato a immaginare come fosse durante l'ultima era glaciale 20000 anni fa: un immenso ghiacciaio adagiato nella bassa valle tormentato da crepacci, probabilmente spesso centinaia di metri dal quale emergevano cime imponenti come il Rocciamelone e tutto il gruppo del Niblè, il Pintas sarebbe stata solo una timida cresta che divideva una calotta glaciale sferzata dal vento.


Mentre salivo sulla mezzacosta ho notato una discreta valanga a lastroni caduta nei giorni scorsi, il che fa ricordare di prestare sempre la massima attenzione a dove si sale e scende, combinazione proprio accanto ai paravalanghe rimasti dall'era degli impianti Gelassa. L'idea quindi di scendere dalla direttissima è bocciata per via la sicurezza.

Invece dopo i preparativi sulla cima decidiamo, assieme ad un altro skialp, di tagliare subito dopo, dalla mezzacosta. Scelta azzeccatissima in quanto ho fatto la migliore discesa della stagione (spero per ora), semplicemente fantastica!! bosco rado come piace a me completamente intonso in cui dare gas, poi bosco più tecnico, a tratti bello pendente, dove "slalomare" gli alberi su gran bella powder..

La discesa viene conclusa con radure alternate a bosco più fitto già un pò tracciate, ma solamente l'ultimissimo pezzo. Se si ha un telecomando in tasta dell'auto puoi aprirla e arrivarci dentro con gli sci o tavola, parcheggio comodissimo e percorso diretto, stupendo!


Le gite del Frais non deludono davvero mai, devo salire il Gran Pelà e poi le ho concluse tutte.




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Voto finale gita


Percorso: 7 (facile ed appagante)

Ambiente: 8 (panorama stupendo e ampio sulle Cozie)

Discesa: 8 (stupenda!! da urlo)

Allenamento: 7  (decisamente meglio della gita prima, il percorso è semplice ma la gamba c'era)

Generale: 7 1/2


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