10 aprile 2014 - Terra Nera (3100m) - Valle Thuras

Questa volta il Terra Nera è stato conquistato.

Lo scorso anno sono dovuto tornare indietro a causa della febbre altissima con debolezza da record. 

 

Dettagli Gita

 

quota di partenza (m): 1657
quota vetta (m): 3100
dislivello complessivo (m): 1443

difficoltà: BS

 

 

Alle 6:50 arrivo al parcheggio di Ruilles e vedo altre auto, ci sono già alcuni sci alpinisti che si stanno preparando, alcuni vanno alla Dormillouse, altri al Roc de Boucher. 

Con quest'ultimi condivido la primissimia parte del percorso, scambiando qualche parola con l'amico più anziano rimasto dietro.

Il percorso per il Terra Nera all'inizio è un pò piatto anche se in un ambiente bellissimo, la Valle Thuras rimane una delle mie preferite, selvaggia, magnetica, lontana dal caos, vi sono immense possibilità scialpinistiche con tantissime cime over 3000 sciabili, con diverse esposizioni, il che la rendono un paradiso potenzialmente definitivo per il freeride/backcountry.

 

Dopo aver percorso qualche km sulla mulattiera principale arrivo alle baite diroccate di Thures, qui devio a destra superando un ponte, ora il percorso si fa più complesso e salendo nel ripido bosco sono obbligato a mettere i coltelli, la prima volta della stagione. La traccia è confusa ma riesco comunque a trovare la salita giusta. Dopo un primo pezzo di zig zag tra gli alberi arrivo all'imbocco del canale terminale per il colle Clausis, qui la pendenza è davvero sostenuta e devo pure farmi strada tra un paio di valanghe cadute da tempo, con neve cemento, un pò di ravanaggio è inevitabile, sudo parecchio. Ancora qualche cambio di direzione, questa volta passando da un canale più ampio e arrivo nel vallone del Terra Nera. Ora si fa tutto evidente e procedo spedito.

 

Il vallone è molto ampio, ad anfiteatro, mai eccessivamente ripido ma qualche rampa più sostenuta c'è, la neve è piuttosto dura e le pelli non sempre fanno presa in modo deciso.

Il sole è un piacere, tiepido e rassicurante, supero il tratto più ripido con una serie di cambi di direzione e raggiungo un primo colle a quota 2800m dove inizio a vedere chiaramente l'arrivo della gita.

Il silenzio è assoluto, come se il mondo avesse staccato la spina, come se tutto si fosse fermato, raramente nell'esperienza quotidiana si riesce ad assaporare il silenzio totale, fermandosi e chiudendo gli occhi la senzazione è irreale, si sente quasi sussurrare lo spirito. Solo in montagna questo è ancora possibile.

 

Ancora un'ultima rampa meno ripida della precedente e inizio a vedere chiaramente la croce della cima che raggiungo con un ottimo passo. Sono sul Terra Nera in poco più di 4 ore, obbiettivamente un buon tempo.

Rimanere qui è un piacere grazie alle temperature primaverili, mi godo il panorama scattando qualche foto, la cima è molto ampia rispetto a quelle cui ero abituato nelle passate gite, si vedono le Alpi Francesi, tutta la Valle Thuras, Il Gran Roc e il Roc de Bucher, il Rameiere e ancora alcune cime della bassa Valle Susa e Chisone. Non c'è nessuno, solo io e la montagna occupando una piazza privilegiata per contemplarla.

 

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Il meteo è stato eccellente.

Sole pieno, visibilità eccezionale e venti assenti o deboli in cima da ovest. Zero termico a 2800m, temperature leggermente superiori alla norma. Isoterma -10 a 4100m

Innevamento sofferente, per via del caldo e dell'assenza di importanti nevicate da oltre un mese nel periodo in cui dovrebbe farne di più. Circa 2 metri di neve a 2500m nei versanti a nord, nei pendii a sud molta meno con tratti privi fino a 2200m. Innevamento continuo solo da 1600m a Nord.

Ottimo rigelo notturno grazie al cielo sereno.

 

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La discesa.

Qui viene la parte più "ludica" della gita ma sarà che ero abituato a discese da antologia come quelle di Marzo ma questa è stata solo mediocre.

Il problema è stata la neve che non ha mollato quanto bastava, o meglio, l'ha fatto solo a tratti alternando pezzi bellissimi a insidiose curve su crostaccia.

La dividerei in 3 parti: la prima parte su neve simil pista autostradale del Sestiere un pò duretta, nel complesso divertente andandoci decisi con le lamine e spingendo sulle gambe. Spazi davvero immensi per la discesa. La seconda parte con neve più trasformata, qui qualche bella curva l'ho fatta con un pendio dominato da continui cambi di pendenza, si sfocia nella parte terminale del vallone a tutta velocità con un pezzo un pò piatto ma comunque senza la necessità di spingere.

La terza parte dal Colle Clausis in giù nel bosco, nel complesso un pezzo bruttino, forse era meglio che prendevo il canale di destra più soleggiato ma non potevo immaginare che la neve non avesse ancora mollato alle 12:30, inoltre qualche resto di valanga mi ha complicato un pò la vita. Tuttavia anche qui con un pò di esperienza ho trovato una discreta linea nella parte terminale e raggiunto su neve ormai polenta il ponte di Thuras. Un piccolo pezzo piatto mi obbliga a togliermi la tavola e ravanare per una decina di minuti fino a imboccare nuovamente la stradina della discesa per Ruilles tritata all'inverosimile, è un misto di buche e crosta alternata a polenta, la scendo con calma godendomi il bosco fino a raggiungere l'auto.

 

 

Il Terra Nera forse non l'avrò fatto nelle migliori condizioni ma è comunque una gita splendida in una delle zone delle Alpi che amo di più. Ora la speranza è in una bella nevicata in quota per rimpinguare per bene il manto nevoso altrimenti e purtroppo, la stagione è già quasi agli sgoccioli sulle montagne di casa.

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