29 marzo 2014 - Gran Roc (3121m) - Valle Argentera

Un Marzo assolutamente da incorniciare per le mie gite di SnowboardAlp...

 

Dettagli Gita

 

quota di partenza (m): 1642

quota vetta (m): 3121
dislivello complessivo (m): 1479

Scala difficoltà: OS

 

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In effetti, cosa desiderare di piu? Ho chiuso probabilmente le gite tra le più belle di tutte le Alpi Cozie: Albergian, Rognosa ed ora Gran Roc, che è stata anche quella più impegnativa, che ha messo a dura prova la mia resistenza, sia in salita che in discesa..

Questa volta organizzo con DavideRuf, con cui avevo già fatto il Feluma, non completato, lo scorso anno a Gennaio. 

 

Partiamo alle 6:15 dal parcheggio di Avigliana Ovest, sono decisamente gasato e motivato, so che sarà una gita per me impegnativa, il giorno prima ho raccolto molte informazioni sul tipo di percorso, mi sono documentato e ho letto scrupolosamente il bollettino meteo e delle valanghe. Salendo dalla strada il meteo però non sembra un gran che con le cime sopra il Frais parzialmente coperte da nubi piuttosto basse, questo mi preoccupa relativamente ma neppure mi entusiasma. 

 

Alle 7:45 circa dopo veloci preparativi siamo in marcia sulla traccia che conduce al Gran Vallon.

La traccia subito è amichevole, con qualche cambio di direzione non troppo stretto, scambiamo qualche parola ma dopo poco per me arrivano le prime grane; la nevicata recente, che a fondovalle non è stata molto abbondante, ha coperto la crosta sottostante ghiacciata causandomi scarsa aderenza con lamine e pelli, scivolando. Perdo un sacco di energie, la split fa una fatica bestiale nel salire e impreco ripetutamente. Qui i pendii sono già sostenuti, nel frattempo Davide e il suo socio hanno messo il turbo e mentre io sudo come un porco dopo l'accoppiamento loro sono già arrivati a metà bosco in scioltezza.

Fortunatamente, salendo di quota aumenta anche la neve fresca e finalmente nel canale del rio la traccia si fa migliore riuscendo a incrementare la progressione.

Capisco da subito che dovrò conservare più energie possibili e cerco di ritmare la salita nel modo migliore possibile.

 

L'accesso al Gran Vallon avviene da un canale piuttosto ripido sovrastato da uno spettacolare costone di roccia, dopodichè il bosco diventa sempre più rado e la pendenza diminuisce. Ora la traccia è davvero ottima e riesco a velocizzare la progressione, sopra di me si sente il ronzio degli elicotteri e dopo un pò vedo scendere quasi in fila indiana gli heliskier, che per fortuna tritano solo una ristretta area lasciando il più grosso intonso. Abituato ai video "super-pumped" dei pro che girano in rete, vedere questi sciatori così monotoni e prevedibili nella discesa lascia alquanto perplessi..

 

Il Gran Vallon è davvero molto bello, protetto da imponenti pareti di roccia ripidissime, quasi dolomitiche, gli spazi sono davvero immensi e ampi plateau si perdono a vista d'occhio, la traccia inizia a riprendere pendenza e dopo un pò rivedo i due compagni di avventura in lontananza, Davide e socio che sembrano rilassati come in un pic nic di campagna. Per loro sicuramente è una gita più facile che per il sottoscritto, sono più allenati e hanno più esperienza di me.

Mi aspettano panzientemente e dopo essermi ristorato riprendiamo assieme la salita, ovviamente loro davanti e io dietro. Il sole finalmente inizia a scaldarmi il viso e il morale sale, specialmente dopo aver visto il PARADISO che ci attende in discesa solcato solo da pochissime tracce sparse.

Davanti a noi la cima del Gran Roc, ora più vicina, ma austera e incombente, essa ci osserva dall'alto e ci ricorda che il tragitto è ben lungi dall'essere terminato.

 

Dopo altri zig zag su un immenso plateau finalmente un pezzo più "relax" leggermente piatto a quota 2800m circa, ma di brevissima durata in quanto dopo poco ecco un bel muro per accedere al colle principale, il mio passo si accorcia e le pause sono sempre più frequenti, affaticato non poco stringo i denti e vado avanti, voglio arrivare in cima! Davide e socio sono già avanti e ancora una volta mi attendono sulla spalla prima dello strappo finale alla vetta.

 

Qui facciamo una breve pausa, mi tolgo le pelli e calziamo i ramponi che a mio avviso permettono una progressione più sicura, l'ultimo pendio è bello ripido e uno scivolone non è consentito. Ancora una volta i ragazzi salgono rapidamente, io invece con passo simil "himalayano" procedo, il fiato è corto, mi concentro per raccogliere le ultime forze, mi fa male una vescica sul piede sinistro, ho un pò freddo alle mani e mi sento intontito, ancora pochi metri e....riesco ad arrivare in cima!! Grandissima soddisfazione...

I ragazzi si complimentano con me, mi scappa un sorriso come se fosse rivolto a me stesso, contemplo frettolosamente il paesaggio intorno e praticamente mi butto a terra stremato. Ci fermiamo una decina di minuti, bevo qualcosa e assemblo la split per la discesa.

Purtroppo non mi sento concentrato abbastanza per fare più foto, ne faccio qualcuna di fretta e furia più qualche veloce video.

 

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Meteo molto strano oggi: cielo perlopiù sereno ma con locali e rapidi addensamenti orografici sulle cime, maggiormente localizzati sui rilievi tra Val Chisone e Susa, tempo più bello sul Gran Roc e valle Thuras. Luce anche questa volta un pò bruttina per le foto, complice il tasso di umidità piuttosto elevato in alta quota che non permetteva buoni contrasti.

Venti deboli di direzione variabile con locali rinforzi sulle creste e cime di direzione SudOvest, temperature leggermente superiori alla norma con zero termico attorno ai 2600m nelle ore centrali. Isoterma -10 a 3700m.

Innevamento ancora buono oltre i 2000mt, con circa 150/200cm a 2500m, sotto fortemente ridimensionato dal caldo delle passate settimane. Temperature negli ultimi 3 mesi cronicamente oltre la norma.

 

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Ora viene la discesa, la gustosissima discesa...

 

Prima parte:

 

Scegliamo di scendere dal canale sulla SX orografica del Gran Roc, estetico e moderatamente ripido..purtroppo è già un bel pò tritato dai primi che hanno raggiunto la cima e complice la grande stanchezza nelle gambe, lo scendo con cautela, frenando decisamente troppo, prendo pure un paio di pietre sotto la split, non riesco a godermelo per bene, peccato.

 

Seconda parte:

 

Superato il canale, peraltro non molto lungo (circa 100mt di dislivello) si aprono gli immensi plateau del Gran Vallon in tutta la loro bellezza.

Qui è una vera e propria libidine, le gambe sono sempre stanche ma riesco ancora a spremerle tracciando curve esagerate, su una neve incredibilmente fredda e polverosa, davvero da raggiungere il nirvana... Qui mi sono divertito davvero tantissimo, forse la discesa più bella della stagione... Mentre scrivo mi viene la lacrimuccia..spettacolo puro. Avremo fatto almeno 700/800mt di dislivello in queste condizioni, vi lascio immaginare i sorrisi da ebeti stampati sulle nostre facce al termine di questo tratto.

 

Terza parte:

 

Ci immettiamo nel bosco, qui la neve inizia inesorabilmente ad appesantirsi ma rimane ancora perfettamente sciabile, ritorniamo nel canalone dell'andata, sotto il costone roccioso e riesco a tracciare ancora qualche bella curva, le gambe reggono al pelo riuscendo a controllare dignitosamente la split. Altri 200/300mt di dislivello piacevoli.

 

Quarta e ultima parte

 

Qui gli spettri della salita si materializzano, finisco con Davide nel rio centrale svalangato, ma mentre lui se la cava canticchiando allegramente e facendo slalom tra i blocchi ghiacciati io impreco e cado malamente in più punti, le gambe non ne possono più, mi bruciano dal dolore, mi chiedono pietà. Decido allora di slacciarmi la split e proseguire nel bosco a sinistra, ma il tutto mi costa un pò di ravanaggio e quindi altra fatica. Riprendo il bosco sempre più fitto, faccio le ultime curve per inerzia su neve marcia e raggiungo il sentiero della Valle Argentera ma sono andato troppo a sinistra!! imprecando devo slacciarmi la split e farmi un centinaio di metri a piedi con gambe che davvero sono spaccate.. finalmente stremato arrivo all'auto e mi siedo sulla "sediolina salvavita" che Davide nel frattempo ha preparato fuori dall'auto..

 

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Concludendo direi che è stata la gita più bella e faticosa della stagione, senza se e senza ma, affrontata nelle giuste condizioni di innevamento.

Un ambiente austero e selvaggio, un percorso non banale, anzi a mio avviso difficile, mi sono misurato con scialpinisti e alpinisti di tutto rispetto e ben allenati. Quindi non posso che essere molto soddisfatto.

Inoltre non potevo chiedere di più dal mio fisico, ho dato tutto, fino all'ultima caloria disponibile, raggiungendo la cima in un tempo dignitoso

Infine ho tracciato la migliore discesa della stagione...ho detto tutto.

 

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Voti personali:

 

Percorso: 9 (vario, articolato, impegnativo, ottimo dislivello, un pò alpinistico)

Ambiente: 8 (uno degli angoli più belli delle Alpi Cozie)

Salita: 7 (diretta e senza spostamenti, ravanaggio nella prima parte difficoltoso, traccia buona oltre, fatica colossale prima della vetta)  

Discesa: 9 (parte alta bella, parte intermedia stratosferica, parte finale così così)

Quantità neve: 7 (ancora un buon innevamento in quota ma in forte diminuzione per il caldo)

Qualità neve: 8 (fino a 2300m eccezionale, polvere, sotto primaverile)

Allenamento: 8 (considerando la difficoltà del percorso rispetto alle mie capacità direi ottimo)

 

Generale:  9 (perchè e stata la gita migliore della stagione...per ora)    

 

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Foto e Video

 

 

 

 

 

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