12 giugno 2013 - Carro (3327m) - Valle Orco

 

 

A lungo desiderata, a lungo osservata, a lungo pianificata...ECCOLA!! il regalo di fine stagione..

 

Lo scorso anno con partenza da Chiampili di Sopra fui costretto a rinunciare alla cima dovendomi fermare al Colle del Carro, la causa era la neve troppo profonda che con le ciaspole era al limite del possibile.. era fine Marzo ma se mi chiedete se c'era più neve la risposta è no, c'è più neve adesso a metà Giugno, specialmente in quota. Questa primavera è stata incredibile come nevicate, temperature e persistenza di condizioni praticamente invernali fino a quote medie.

 

E' Giugno...un mese molto particolare con tantissima luce, le giornate sono le più lunghe dell'anno, devo partire ancora prima del solito...alle 4 meno qualcosa sono già in viaggio ma dall'autostrada si vede già la prima luce filtrare da Est...

Dopo circa 1h e mezza arrivo a Ceresole Reale con le cime già baciate dal sole, si vede chiaramente l'innevamento ancora abbondante con ampi nevai fino a fondovalle e neve continua già dal bosco più alto. La strada verso il Serrù è scavata in profonde gole di neve, alcune con muri alti oltre i 5 metri, lo spettacolo è suggestivo.

Una coppia di stambecchi non curanti della presenza della mia auto continua comodamente a pascolare sul bordo strada, la loro muta è sporca e a tratti mancante, un chiaro segnale della stagione primaverile in ritardo, mi regalano la possibilità di un paio di foto ma purtroppo neppure facendo un pò di rumore si sono girati per uno scatto frontale.

 

Arrivo alla Diga del Serrù (2245m) dopo quasi 2 ore, non fa freddo e la temperatura attorno ai +2 con raffiche di vento inaspettate, mi preparo e calzo la split già dal parcheggio.

Il primo tratto è decisamente blando, si costeggia tutto il lago ancora completamente ghiacciato, si percorre a occhio un chilometro abbondante prima di deviare a SX dove si inizia a salire su ampi pendii ancora non troppo ripidi, il sole sorge definitivamente dal Ciarforon e Gran Paradiso illuminando un ambiente ancora nettamente invernale.

La progressione è buona e mi raggiungono un paio di skialp con cui scambio due chiacchiere proseguendo con loro fino all'inizio del ripido accesso al colle Sella (2720m). E' ghiacciatissimo ed esposto, decido allora di fermarmi e mettere i ramponi ma purtroppo non calzano molto bene e qui commetto un errore grossolano: bastava che mi fermassi 5 minuti in più a regolarli meglio e sarei salito come un treno. Invece vedendo i due skialp salire allegramente con gli sci e solo con i coltelli decido di non perdere tempo nella regolazione e rimettere la split ai piedi con i rampant, un errore che ho pagato molto caro perchè la progressione è stata penosa a dir poco, faticosissima, ho impiegato quasi un'ora a salire sto colletto con il rischio più volte di scivolare a valle, una scivolata che poteva avere sicuramente conseguenze non piacevoli. La split qui ha messo in luce il suo più grande handicap: la tenuta sui traversi ripidi e ghiacciati, a causa della grande larghezza delle mezze tavole. La prossima volta in una situazione così metterò i ramponi assolutamente, non ripeterò più questo errore.

Dopo mille imprecazioni, sudata epica e inversioni al limite eccomi al colle Sella, baciato dal caldo sole di inizio estate, la strada verso la cima è ancora lunga ma il pezzo più rognoso l'ho superato! Proseguo ora veloce su un ampio pendio alla base del Ghiacciaio del Carro ma qualcosa non va, mi fermo a vedere e ho un puntale completamente piegato, l'abnorme torsione impiegata prima l'ha quasi scardinato, pazzesco. Per fortuna avevo un cacciavite dietro e per fortuna me ne sono accorto in tempo altrimenti avrei perso le viti, con altro immane sforzo ripiego il puntale nella giusta forma. Le sedi delle viti però ora sono ghiacciate, quindi posiziono la tavola verso il sole sciogliendole e riuscendo a riavvitare il tutto, con gran sollievo, ovviamente questo scherzo mi ha fatto perdere altro tempo.

Dopo l'ennesimo problema ora la salita procede abbastanza veloce e ritmata anche se la neve dopo un pò si ghiaccia sotto le pelli formando un fastidioso zoccolo. Questo inconveniente rende un pò difficoltosa la progressione, ma nulla in confronto a prima. Le gambe hanno ancora energia anche se la destra accusa qualche piccolo crampo.

 

Uscendo dal vallone del ghiacciaio ancora un piccolo errore dovevo farlo: sono salito troppo frontale e ho dovuto farmi un mega traverso sotto cresta, l'ennesimo e faticoso. Poi dalla base della cima mi sono tolto la split e ho proseguito a piedi fino a raggiungerla finalmente, con immensa soddisfazione.

Mi guardo attorno incantato, c'è un panorama magnifico, un ambiente grandioso tra Valle d'Aosta, Francia e Piemonte da lasciare a bocca aperta.

Tolgo le pelli e mi fermo ancora un pò a chiacchierare con altri skialp sulla cima godendomi il momento con un bel sole tiepido anche se da qui non sembra affatto estate..

 

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Il meteo è stato caratterizzato da cielo completamente sereno o al più velato, venti deboli o moderati da ovest con locali rinforzi agli sbocchi vallivi. Temperature in vistoso rialzo su valori leggermente superiori al periodo, zero termico sui 3700m nelle ore centrali in aumento nel pomeriggio, isoterma -10 a oltre 5000m.

Innevamento ancora molto consistente per la stagione, specialmente alle quote medie: 0-50cm a 2200m, 100/200cm a 2600m, ben 350/500cm oltre i 3000mt e anche di più nelle zone meno soggette ai venti. Innevamento continuo a 1900/2100m nei versanti a nord, 2500/2700 in quelli a sud

 

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La discesa inizia con il pendio sotto la vetta, una decina di curve strette e tecniche, dopodichè si taglia verso il ghiacciaio a nord con un lungo traverso che però se viene preso più alto migliora nettamente e permette qualche curva in più, come sono riuscito a fare io....

Questo traverso non fa comunque perdere dislivello prezioso e la discesa inizia a dare il meglio di sè praticamente da subito regalando un magnifico e ampio vallone glaciale completamente liscio come un tavolo da biliardo fatto di eccezionale firn molto veloce, praticamente nessuna traccia. Al passaggio della mia tavola la neve si rompe in grossi grani che sembravano fatti di zolle di zucchero, le lamine hanno un grip eccezionale e controllo è massimo...stratosferico.. curve davvero di alto livello!!

Superato questo libidinoso lungo tratto la neve inizia a cedere un pò diventando umida e per un piccolo pezzo (30m) prima del colle sono costretto a togliermi la tavola sprofondando fino alla vita..altra fatica..

Raggungo il colle Sella (quello che mi ha fatto penare all'andata) ed ora lo devo scendere.

Lo guardo con sfida, con senso di vendetta, la pendenza è tosta, l'esposizione è perfetta, la neve pure...rimetto la tavola e via.. Lo affronto facendo una trentina di eccezionali curve alternando front e back rapididamente e sboccando nel vallone principale con un salto, spettacolo puro..questo è il freeride!!

Dopo un altro vallone ampio, non molto pendente, su cui sono sceso con ampie curve rilassanti arrivo ormai poco sopra il Lago Serrù, fa caldo e tira un'arietta estiva..ancora un lungo traverso e mi porto fino dove riesco verso la diga, mi tocca comunque un tratto abbastanza lungo, circa 15/20 minuti di ravanaggio nella neve che è ormai non è più sciabile e parecchio sfondosa, a tratti molto annerita dall'erosione che ha esercitato sulle rocce. Rimetto la tavola ai piedi solo per un brevissimo tratto per raggiungere la macchina, parcheggiata sotto la diga.

 

La giornata è finita..la stagione pure!! purtroppo...

 

Direi che non mi posso proprio lamentare della giornata..dopo la sfortuna di questa primavera tra maltempo e influenza la stagione finisce con un pezzo da 90, almeno per le mie aspettative..e sopratutto finisce il 12 giugno! rubando addirittura una giornata all'estate..

Peccato solo per i problemi tecnici avuti nella salita che mi hanno parecchio rallentato ma con un pò di abilità e attenzione sono riuscito ad arrivare su questa splendida cima e godermi una fanstastica discesa.

 

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Dettagli GITA:

 

quota di partenza:           2245m
quota vetta:                     3327m
dislivello complessivo:      1080m

Difficoltà: BS

 

Voti personali:


Percorso: 7  (Sempre diverso ma con qualche pezzo piatto all'inizio poco piacevole specialmente con neve umida)

Ambiente: 9 (Semplicemente fantastico, panorama su VDA, Piemonte e Francia)

Salita:  4  (diverse problematiche tecniche sui materiali e di valutazione: prima i ramponi, poi il puntale, poi lo zoccolo, mi hanno rallentato, in condizioni ottimali avrei impiegato quasi la metà del tempo a salire)

Discesa: 8  (è metà Giugno.. difficile chiedere di più, molto divertente e proficua)

Quantità neve: 8  (oltre 3 metri di neve in quota, anche 5/6m nelle zone meno esposte al vento oltre i 3000m)

Qualità neve: 7  (firn spettacolare per buona parte del percorso, veloce e ben trasformato ma non sono mancati i pezzi di polenta nelle zone esposte)

Allenamento: 8 (considerando tutto...)

 

Generale:  8  (gita di chiusura stagione ottima anche se "macchiata" di qualche rognoso problema tecnico)

 

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Arrivederci alla prossima stagione!!

 

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Foto e video...

 

 

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