16 marzo 2013 - Giulian (2550m) - Val Germanasca

Una classica che sognavo da ragazzino

 

La situazione sulle Alpi torinesi a metà Marzo è ancora nettamente invernale. Non ci sono state per fortuna grosse rimonte sub tropicali o anticicloni caldi stabilizzanti e questo ha giovato sicuramente al manto nevoso. Sono però stato obbligato ad una scelta di itinerario tipica ancora del trimestre invernale, il Monte Giulian, nella mitica Val Germanasca, che soprannomino il “piccolo Canada torinese”.

 

Partenza ore 6:15 da Rivoli con freddo pungente e arrivo a Giordano vicino a Prali alle 7:25 incontrando un altro gruppo di skialp diretti alla nostra stessa meta.

Il tempo di prepararci con tutta calma e ci incamminiamo sulla mulattiera diretta alle miande Selle in compagnia di un cane di una bergeria che sembra voglia farci strada. La salita in questo punto è praticamente nulla, lo spostamento è abbastanza lungo e procediamo su neve cemento armato forgiata dal gelo di questi giorni.

Man mano che ci si addentra nella valle il percorso diventa finalmente più pendente e in una buona mezz’ora giungiamo al ponte sul torrente che scende dai 13 laghi. Qui l’innevamento inizia anche ad essere decisamente più consistente.

Superato il ponte di buon passo seguiamo le tracce che portano alla SX orografica addentrandoci nel vallone delle Miniere, ora la salita inizia ad essere più sostenuta e un timido sole inizia a fare capolino dalla montagna. Ad un certo punto però scopriamo di esserci addentrati un po’ troppo nel vallone delle Miniere e guardando la cartina decidiamo di deviare a SX dovendo battere traccia su neve che nel frattempo è decisamente più polverosa.

Grazie alla mia buona conoscenza della valle e all’ottima visibilità procediamo con sicurezza in un ambiente da favola: bosco sempre più rado con rocce alte cariche di neve che lasciano spazio a un bel vallonetto tutto intonso che il sole di questo freddo Marzo illumina quasi completamente.

Ora la fatica inizia un po’ a sentirsi ma l’allenamento c’è, nonostante gli acciacchi alla schiena e il raffreddore dell’ultima settimana.

In 3h dalla partenza raggiungiamo la Cima con un ultimo pezzo laterale sulla cresta spartiacque con la Val Pellice.

Il paesaggio è fantastico e si vedono entrambe le valli sino alla pianura oltre che il “re di pietra” M.Viso e le cime della V.Chisone. Il freddo è piuttosto pungente e scendiamo di qualche metro per prepararci alla discesa.

 

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Il meteo della giornata è stato tipicamente invernale con temperature sotto la media del periodo, sempre inferiori ai -5 anche in pieno sole nelle ore centrali a fondovalle, notevole davvero per la seconda decade di marzo. Zero termico a 800m e isoterma -10 a 2600m

Cielo completamente sereno con venti deboli sulle creste dai quadranti orientali.

Innevamento non proprio eccelso sino a 1800m complice un po’ di pioggia che l’ha ridotto qualche giorno prima anche se come ho scritto all’inizio del racconto nessun ridimensionamento pesante, e le temperature in questo mese fino ad oggi sono state ottime.

Circa 80cm a fondovalle e 200cm in quota nelle zone riparate. Da domenica probabilmente in questa zona cadranno almeno altri 50/70cm di neve. La stagione continua quindi in pompa magna.

 

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Dopo una sosta di circa 20 minuti iniziamo la discesa..la primissima parte è orribile davvero: classica neve cartonata che il sole viste le temperature non ha minimamente addolcito, curvare è decisamente complicato e decido di andare giù per 30/60m praticamente a spazzaneve. Raggiunto il vallone invece la neve migliora nettamente, finalmente le prime belle curve anche se la pendenza non è ancora sostenuta. Arrivato al fondo del primo tratto attendo Davide che nel frattempo è caduto in malo modo ed è dolorante alla schiena.

Il secondo tratto è una favola con neve splendida polverosa assestata su cui andare molto veloci, continui cambi di pendenza e la scarsa vegetazione ha consentito davvero linee di gran qualità e velocità fino a quando il bosco è diventato leggermente più fitto, ma mai troppo. Qui ho fatto una breve pausa e aspettato Davide, siamo quindi scesi diretti verso valle facendo slalom tra larici ben spaziati fra di loro fino ad incrociare la radura principale alla base del vallone delle Miniere…pezzo davvero molto divertente anche se la neve bella occorreva andarsela a cercare.

Superata la radura ci siamo un po’ faticosamente immessi nella mulattiera di rientro che era ancora durissima, letteralmente MARMO anche sotto il sole di Marzo delle 12, con le gambe stanche occorreva procedere con molta cautela spingendosi con le bacchette in alcuni pezzi più pianeggianti. Per fare questo tratto abbiamo impiegato un po’ di tempo ma alla mezza eravamo all’auto.

 

Concludendo direi una bella gita, una classica che sin da piccolo quando frequentavo questa valle volevo fare in inverno, ricordo quando osservavo dal paese di Prali questi pendii sognando di tracciarli con una tavola da snowboard..bene dopo 20 anni sono stato accontentato!

Questo dimostra che almeno i piccoli sogni perseverando si possono realizzare..

Per quanto riguarda l’aspetto più tecnico il percorso non presenta nessuna particolare difficoltà né criticità, è molto piacevole in tutto il tragitto e relativamente sicuro anche in caso di innevamento recente. Permette inoltre, grazie alla sua morfologia e esposizione una discesa di gran qualità, avvalorata dalla vegetazione rada e neve ottima che rimane riparata da sole e vento.

 

 

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Dettagli GITA:

 

quota di partenza:           1480m
quota vetta:                     2550m
dislivello complessivo:      1070m

Difficoltà: MS

 

Valutazione gita:


Percorso: 7 (gita semplice e piacevole, dislivello modesto con un bel pò di spostamento) 

Ambiente: 8 (molto bello e articolato, con tanti punti di vista sulla valle)

Salita:  7   (traccia da battere al 50% ma nessun problema)

discesa: 7  (bella specialmente la parte intermedia, bosco molto rado e spazi ampi, praticamente zero tracce)

quantità neve: 6  (appena sufficiente per non prendere pietre, nulla di che per questa valle)

qualità neve: 6  (cercandola ho trovato ancora begli spazi di farina, ma cartonata in più punti, specialmente in cima e a fondovalle dove era letteralmente MARMO)

Allenamento: 8 (ottimo allenamento, gambe per nulla stanche a fine giornata)

 

Generale:  7  (uscita quasi rilassante...)

 

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