4 gennaio 2013 - Entrelor (3380m) - Val di Rhemes -

Cima Entrelor (3380m) Val di Rhemes, Valle d'Aosta occidentale, Parco nazionale Gran Paradiso.


Rieccoci qui nella mia personale e avventurosa esplorazione delle Alpi in cerca della linea perfetta.

Questa volta decido di andare in Valle d'Aosta in una delle zone che amo di più: il Parco Nazionale del Gran Paradiso, nel suo confine occidentale, val di Rhemes, la mia prima volta in questa valle. La gita in questione è una classica di questa zona, il percorso è lungo e impegnativo ma offre tanto sia in termini di paesaggio sia in termini di discesa. Ho studiato il percorso giù prima di capodanno cercando di raccogliere più informazioni possibili circa eventuali difficoltà tecniche.


La partenza è fissata alle ore 5:45 e quasi completamente di notte arrivo al paese di Rhemes-Notre-Dame alle ore 7:30. Parcheggiata l'auto mi incammino nel fantastico paese ovattato,  l'innevamento è ottimo e la temperatura decisamente mite, circa -2 gradi.Raggiunto il ponte entro nella pista di fondo, calzo la splitboard e mi incammino nella totale solitudine e silenzio con direzione vallone di Entrelor, i primi raggi di sole fanno capolino sulle montagne alle mie spalle con un colore rossastro molto bello, testimoniato dalle foto. La traccia è ottima, battuta da decine e decine di ciaspolatori e sci alpinisti, il bosco è un po' impervio ma non mi fa mancare l'ossigeno per la salita.


Con un buon passo raggiungo finalmente la croce che indica l'inizio del vallone di Entrelor, il paesaggio è fantastico con una eccellente vista su buona parte della valle e la luce calda e intensa sulle vette adiacenti ne conferisce un aspetto magico.Il vallone a prima vista sembra meno lungo del previsto, ma è solo apparenza perché é molto articolato in diversi vallonetti più piccoli dopo il primo falsopiano.


La salita procede bene anche se ho qualche problema con i traversi, spesso la traccia è ghiacciata e ventata, ogni tanto scivolo e a tratti batto traccia accanto a quella principale.  Il percorso, sebbene in un unico grande vallone non è mai noioso in salita, sia per i vallonetti secondari sia per il paesaggio stupendo in direzione sud est con il Monte Forciaz e tutte le cime di confine con la Valgrisanche baciate dal sole del mattino, è stata un'occasione ottima per fare eccellenti fotografie.


Arrivato a quota 2800m circa il percorso entra nel vivo: il secondo vallone viene aggirato alla destra orografica e con un ripidissimo traverso, fatto con molta attenzione, si giunge a quello che un tempo fu l'arrivo del ghiacciaio dell'Entrelor occupato da una piccola morena. Qui ho fatto un piccolo errore, ho tagliato a sinistra seguendo la traccia principale giungendo su una cornice abbastanza esposta, un gruppo di sci alpinisti vedendo il pendio sovrastante ripido e eroso dal vento ha rinunciato a proseguire la salita. Io invece ho proseguito togliendomi le mezze tavole e risalendolo a piedi, qui lo scarpone fitwell ha dato il meglio di sé, senza di esso non avrei potuto proseguire. Il pezzo è stato corto, circa un 50/60mt, ma ho perso parecchio tempo tra togli e metti della split, ora inizia il ghiacciaio vero e proprio ma il vento l'ha lavorato in modo pazzesco, a tratti c'è ghiaccio vivo!!! Nel frattempo vedo due skialp scendere dal ghiacciaio con grande fatica e lentezza, la neve è cemento armato con diverse gobbe.


Risalgo il ghiacciaio, il passo si fa più corto e la quota inizia a sentirsi, nonostante ciò le gambe ci sono e procedo bene. Arrivato quasi alla sommità del ghiacciaio però, vista la neve bruttissima, decido di fermarmi sulla prima spalla a quota 3300m dove c'è già un grandioso panorama sulle valli di Rhemes e Valsavaranche.Con il senno del "poi" avrei proseguito gli ultimi 150mt circa fino alla vetta per puro spirito alpinistico ma la neve era davvero pessima: ghiaccio vivo nel quale facevano fatica pure i coltelli a mordere, quindi solo deleterio continuare,  specialmente per la discesa che sarebbe stata infame. Ho preferito quindi fermarmi su questo punto già molto panoramico in cui molti, a giudicare dalle tracce, si sono fermati in questi giorni. In questo modo ho anche conservato più energia per la discesa. Del resto questa è una gita che solo eccezionalmente si fa in inverno e in primavera le condizioni per raggiungere la vetta sono decisamente migliori, anzi è possibile non solo raggiungere l'antecima (quota 3380m) ma la cima vera e propria(3420m) che è subito accanto ma che richiede un sali e scendi.. Il tempo impiegato per la salita è stato di circa 5h 30' ma con qualche pausa foto ragionata e perdite di tempo all'imbocco del ghiacciaio.

Ho fatto la bellezza di 1600mt di dislivello..


Le temperature sono arnormalmente alte, fa "caldo" anche in alto, lo zero termico è attorno ai 2600m nelle ore centrali ma  anche a 3300m non penso si è sotto i -2, venti deboli con qualche rinforzo di phoen negli sbocchi vallivi. Cielo completamente sereno. Innevamento distribuito in modo molto irregolare con accumuli più consistenti nelle conche, nel  complesso buono con 1mt in Paese e 2mt in alto nelle zone riparate dal vento.


La discesa non è stata  particolarmente bella la primissima parte, complice la neve di cemento, alcuni tratti erano addirittura sgombri di neve con ghiaccio vivo azzurro molto pericoloso.Man mano che si scendeva però era sempre più morbida, a tratti anche bella polvere assestata specialmente la parte intermedia più riparata, un pò di attenzione all'imbocco del ghiacciaio con un passaggio un pò pericoloso ghiacciatissimo ed esposto, ho prestato massima cautela aiutandomi con le bacchette, è stato comunque più difficile in salita.Molto lunga la discesa, circa 15km con un terreno dalle mille possibilità per divertirsi: ricco di salti naturali e immensi plateau dove tracciare ampe linee veloci, molti i pezzi anche completamente intonsi fino all'imbocco del vallone Entrelor quota 2100m, il tutto in un ambiente selvaggio e imponente.


Succesivamente il paesaggio cambia, si passa al bosco che però è meno divertente: neve trasformata quasi completamente tritata e in alcuni tratti molto pressata, anche qui ho prestato molta attenzione e con calma sono giunto sino a valle nella pista di fondo di Rhemes.


Concludendo direi una gita molto bella:  dislivello e sviluppo importanti, grandioso panorama, salita mai noiosa, discesa mozzafiato in velocità su immensi plateau dalle pendenze 30/35°, trovando ancora bellissima farina, salti naturali e ambiente selvaggio immersi nel parco del G.Paradiso. Peccato non aver raggiunto la vetta vera e propria, mancavano solamente 80mt di dislivello e 150m di salita ma non era dipendente dall'allenamento: sono salito con un buon passo  e avevo ancora gambe all'arrivo. La scelta è stata dettata dalla qualità della neve pessima nell'ultimissimo tratto, molti prima di me hanno scelto di fermarsi qui, in un balcone di eccellenza su tutta la Valle d'Aosta con vista dal Bianco al Cervino alla Grivola.Gita assolutamente da rifare verso Marzo, consigliatissima. 

 

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Dettagli GITA:

 

quota di partenza:           1723m
quota vetta:                     3380m
dislivello complessivo:      1657m

Difficoltà: BS

 


Valutazione gita:


Percorso: 9   (grande sviluppo, eccellente dislivello, ottima esposizione, fantastica discesa)

Ambiente: 9  (panorama mozzafiato su tutta la valle d'Aosta dalla cima, grande bellezza della valle di Rhemes) 

Salita: 7  (traccia buona ma infimi traversi, alcuni problematici e ghiacciati, ottimo allenamento)

discesa: 8 (lunga e articolata con cambi di paesaggio, possibilità di prendere velocità, immensi plateau)

quantità neve: 7 (distribuita in modo irregolare dal caldo e vento ma comunque buon fondo)

qualità neve: 6 (per essere a gennaio no comment, tuttavia ottima farina assestata da 3100 a 2200m)

 

Generale:  8  (gran bella gita che se fatta in condizioni ancora migliori di neve è il TOP..)

 

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Attrezzatura utilizzata: Nikon D300 + 12-24

 

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il percorso, video e foto

 

 

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Commenti: 8
  • #1

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  • #2

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