14 maggio 2016 - Terra Nera (3100m) valle Thuras

E rifacciamoci sto Terra Nera.. dopo un lungo periodo fermo e con la testa altrove..

 

La stagione sembrava decollare un mese fa, ed invece si è assopita; tra poco tempo, impegni lavorativi nuovi e meteo incerto.

Quando non hai la testa ma vuoi comunque andare in montagna punti sempre a percorsi conosciuti, visto il periodo e le condizioni mi sembrava una buona cosa rifare il Terra Nera, dopo che due anni fa trovai condizioni non proprio esaltanti. 

 

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Dettagli GITA:

 

quota di partenza (m): 1657
quota vetta (m): 3100
dislivello complessivo (m): 1443

difficoltà: BS

Esposizione: Nord 

Periodo consigliato: marzo-maggio

 

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Sommario e percorso della gita disponibile nel link sotto, relativo alla prima volta che l'ho fatta.

 

http://giulianoboccardi.jimdo.com/2014/04/11/10-aprile-2014-terra-nera-3100m-valle-thuras/

 

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Meteo del giorno

 

 

Cielo sereno al mattino presto, verso metà mattinata passaggio a cielo irregolarmente nuvoloso con ulteriore aumento della copertura in tarda mattinata ma senza fenomeni, visibilità pessima in cima per l'avanzare di nubi basse da ovest, buona però già poco sotto. Venti deboli di direzione occidentale, zero termico attorno ai 3000m nelle ore centrali in lieve calo. ottimo rigelo notturno.

 

Situazione neve in cm (versanti sud-nord) durante la discesa

 

- 2000m: 0-30        polenta 

- 2500m: 40-120    primaverile - firn

- 3000m: 100-180  primaverile - farinosa umida 

 

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Finalmente si torna a fare una gita anche se con qualche compromesso.

Il periodo non è esaltante sotto tanti punti di vista ma questo sabato nel bene o nel male si sale.

 

Arrivo a Ruilles in macchina e decido di proseguire sulla carrozzabile per un altro km fino a quando la strada inizia ad essere decisamente più tortuosa, mi fermo qui e proseguo a piedi, parcheggio su un prato e mi incammino sulla comoda mulattiera in direzione Thuras.

Mentre salgo una macchina mi raggiunge e decido di accettare il passaggio di una simpatica coppia di skialp che anche loro come meta hanno il Terra Nera.

Raggiungiamo il ponte poco dopo Thuras, lasciamo l'auto e dopo veloci preparativi iniziamo a risalire il primo pratone fronte valle in direzione del Clausis, ormai mi ricordo bene la strada e procediamo sicuri sul primo ripido pendio boscoso dove ad un certo punto, già nella prima parte, calzo la split.

 

La neve è continua ma saltuariamente qualche rododendro si mette tra i piedi e obbliga a strane acrobazie condite da volgarità esplicita. I ragazzi sono simpatici e la salita così è ancor più gradevole. Dopo poco la neve si fa più consistente e raggiungiamo finalmente il colle del Clausis, si apre dinnanzi a noi il vallone del Terra Nera in tutta la sua bellezza con la cima però coperta di nuvole che non fa ben sperare per il meteo. Me ne sbatto le palle e continuo felice lo stesso non avendo nessuna pretesa dalla giornata se non quella di godermela.

 

Risaliamo l'ampio vallone a alla prima rampa si pone purtroppo un problema che mi affligge sempre più spesso nelle ultime gite: lo zoccolo sotto le pelli, un incubo. A nulla servono le imprecazioni e le maledizioni, per fortuna uno dei ragazzi ha con sé una saponetta di sciolina, mi fermo ad applicarla sotto le pelli ma cambia davvero poco, lo zoccolo si forma lo stesso e sembro ormai una rompighiaccio sovietica lasciando buchi enormi al solo passaggio, super faticoso e super rottura di palle. 

Nel frattempo anche il meteo si mette di traverso, avvolgendoci completamente in una nuvola a visibilità meno di zero, in un tratto non riuscivo a distinguere la punta delle mie mezze tavole, conoscendo il percorso non è c'è stato comunque nessun problema di orientamento.

 

Gli ultimi 200m il tempo migliora leggermente e raggiungiamo la cima sotto un pallidissimo sole che mostra il disco anche se non riesce mai a guadagnare più di tanto, negandoci il fantastico panorama che si gode dall'alto. Facciamo qualche foto e attendiamo una schiarita per scendere. 

Aspettiamo circa 30 minuti, forse qualcosa di più e decidiamo di scendere lo stesso anche con il meteo non di molto cambiato con la paura che potesse peggiorare ulteriormente.

 

Le prime curve sono con scarsissima visibilità ma dopo poco tutto cambia con i raggi di sole filtranti dalle nuvole che in una danza di luce regalano una discesa chiara e di ampio respiro, la neve qui è bellissima e trasformata al punto giusto, 1 dito di cremina su fondo duro che permette un'ottima velocità con curve libere e ampie. Particolarmente bella la lunga rampa intermedia con pendenza giusta e costante dove tracciare linee di qualità.

Il pezzo più piatto passa senza nessuna spinta grazie alla neve ancora compatta e in un'unica tirata senza curve arrivo nuovamente al colle dove la neve di colpo diventa marcia.

 

Mi raggiungono i ragazzi, facciamo qualche foto condita di battute e scendiamo nel bosco con gran polenta, cerco qualcosa che possa farmi divertire ancora, cazzeggiamo tra la boschina saltellando sulle lingue di neve fino al limite del possibile, dopodiché qualche ravanaggio e portage breve fino all'auto. 

 

 

 

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