20 aprile 2016 - Belle Combe (3083) - Valle d'Aosta

 

A volte si torna indietro...ma per buone ragioni.

 

Una gita particolare ed esteticamente superba nell'ultimo tratto, rovinata da un mostruoso rialzo termico, più pronunciato del previsto che mi ha costretto a un prudente dietro-front nel canale diretto alla cima per continui distacchi nevosi spontanei.

 

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Dettagli Gita:

 

quota di partenza (m): 1890m

quota vetta (m): 3083m

dislivello complessivo (m): 1400m circa tra sali e scendi nei diversi valloni precedenti

difficoltà: 4.1 E2

Esposizione: Varie, ultimo tratto nord. 

Periodo consigliato: febbraio-aprile

 

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Sommario Gita

 

Un percorso particolare, a cavallo della dorsale nord occidentale e il Gran San Bernardo. Una gita piuttosto lunga nello spostamento che richiede del tempo per arrivare alla base del canale che porta in vetta.

Noi siamo partiti dal Gran S.Bernardo, siamo risaliti sul primo colle, scesi nel vallone del (non ricordo il nome) anche questo l'abbiamo risalito portandoci ad un altro colle più basso del precedente, dopodiché tolto le pelli, asseblato la split e scesi per un centinaio di metri in un altro vallone minore fino alla base della Belle Combe, una cima che spicca non tanto sulle altre, ma molto bella esteticamente. Da qui si risale il canale principale e con un un'ulteriore cresta piuttosto esposta si arriva in vetta.

Una gita che va fatta in condizioni di neve sicura e che richiede nevi veloci nella parte intermedia per via del lungo falsopiano del secondo vallone. 

Consigliata sia per sci che snowboard.

 

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Meteo del giorno

 

Cielo sereno con arrivo di velature da rimonta anticiclonica mite nella seconda parte del giorno, visibilità nel complesso buona, perfetta al mattino. Venti deboli di direzione sud occidentale, zero termico attorno ai 3600m nelle ore centrali in ulteriore aumento nel corso della giornata. Scarso rigelo notturno.

 

Situazione neve in cm (versanti sud-nord)

 

- 2000m: 0-50        primaverile - umida

- 2500m: 50-200    primaverile - umida

- 3000m: 150-250  primaverile - umida

 

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Si riorganizza dinuovo con il grande KAN Alfredo.. mi faccio convincere ad andare in Valle d'Aosta a provare una cima che neanche lui ha ancora fatto, la Belle Combe.

Ci ritroviamo direttamente al suo posto di lavoro, sulla frontiera del Gran San Bernardo, da qui dopo un caffè offerto gentilmente dalla polizia dello stato (LOL) iniziamo ad incamminarci di buon passo in direzione della parte alta della valle, tra canali fluviali e ampi plateau. Dopo un po' vediamo il primo colle da superare con già diversi sci alpinisti impegnati nella salita.

Li raggiungiamo piuttosto in fretta e subito noto che la neve non è ben rigelata come nel fondovalle e questo mi preoccupa già un po', confido ancora nella quota e proseguo con Alfredo sempre a ritmo sostenuto.

 

Arriviamo rapidamente al primo colle e si apre un bel vallone ampio chiuso nella parte terminale da un gruppo di cime, decidiamo di non togliere la split e scendere quei 50m che ci separano dal fondo scalettando su neve piuttosto dura, un'impresa non da poco che mi sega già abbastanza le gambe. Alfredo ovviamente impiega metà del tempo che impiego io e inizia già a risalire la valle scegliendo un'ampia linea. Lo seguo arrancando ma continuo imperterrito seguendo il mio ritmo. Qui c'è pochissima pendenza e capisco dopo poco che non è l'ultimo vallone ma me ne attende un altro prima di arrivare alla base della cima. 

 

Risaliamo un altro colle più basso del primo e qui Alfredo finalmente mi aspetta, decidiamo di togliere le pelli per scendere all'ultima rampa che permette di raggiungere il pianoro di accesso alla cima. Fa un caldo assurdo sono sudato come una merda, mi spoglio e lego la tavola allo zaino, da qui in poi la progressione è con i ramponi, la neve piuttosto brutta, decisamente umida.

Kan ovviamente parte a missile, io gli sto dietro e inizia la progressione verso il canale che porterà alla cima, mentre saliamo iniziamo a sentire delle scariche di neve fragorose, staccatesi dai pendii circostanti, un cattivo segnale che mi incute decisamente timore.

Man mano che risaliamo la situazione peggiora sempre più, le scariche aumentano di frequenza e di intensità e spesso provengono proprio dal nostro canale, Alfredo ne causa diverse composte da neve marcia raggrumata in pezzi grossi come palloni da calcio, la situazione inizia a farsi insostenibile per la sicurezza.

Proseguo ancora fino quasi a metà canale quando una scarica di dimensioni ragguardevoli per poco non mi prende in pieno e dopo qualche esitazione prendo la decisione: faccio dietro front.

 

Alfredo invece è già al termine del canale impegnato nella cresta finale in un tratto piuttosto brutto come carico nevoso, a suo rischio e pericolo prosegue mentre io mi riparo in un anfratto sul fianco del canale e riassemblo la split per la discesa.

Sono un po' deluso ma conscio che sarebbe stato solo pericoloso continuare. 

Proprio mentre elaboravo questi pensieri un rumore forte di un'altra grossa scarica mi solleva dalla decisione presa conscio che la partita con la sorte difficilmente si vince più volte... Nel frattempo Alfredo è arrivato in cima.


Scendo alla cazzo di cane nel canale ansioso di togliermi dai coglioni la parte pericolosa, in breve tempo arrivo alla base della montagna nel vallone scorgendo Kan nei pressi della cima, mentre guardo una grossa valanga cade nel canale accanto raggiungendo il pianoro con una bella massa nevosa, fa caldo e ogni pochi minuti si sente un tuono di qualcosa che si stacca da qualche parte rimbombando nell'anfiteatro naturale creato dalle montagne, un eco decisamente sinistro.

 

Anche Kan scende senza stile il canale, la neve è una merda: umida e collosa, poco scorrevole. Mi raggiunge e prende anche lui atto della situazione critica, ripelliamo e ritorniamo al colle superiore dove poi scendiamo nella valle centrale su neve per fortuna più trasformata, ritorniamo al fondo ed è necessario un altro togli metti di pelli per raggiungere il passo di accesso alla valle del G.S.Bernardo, qui incrociamo altri skialp apparentemente soddisfatti delle loro gite, bha...

 

Finalmente ora una parte sciistica non male; 400/500m di dislivello su neve primaverile umida ma bella compatta e a tratti trasformata dove sono riuscito a fare qualche curva decente, al fondo la neve era mista a sabbia, in breve tempo raggiungiamo la strada del G.S.Bernardo e poco dopo il corpo di polizia dove avevo parcheggiato l'auto.

Conclusione della giornata con birra e panino.

 

Una gita che mi ha fatto guadagnare uno step di esperienza anche senza raggiungere la cima, purtroppo la caldazza ha compromesso di molto la giornata.

 

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