26 marzo 2016 - Autour (3021m) - Val di Ala

..E facciamoci questa doppietta!!

 

Si ritorna dopo soli 2 giorni dalla meravigliosa uscita degli Ortetti sempre in val di Ala per la gita accanto, la cima Autour, grande classica che prima o poi dovevo fare. 

 

 

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Dettagli Gita:

 

quota di partenza (m): 1446m

quota vetta (m): 3021m

dislivello complessivo (m): 1575m

difficoltà: BS

Esposizione: Nord Est

Periodo consigliato: dicembre-maggio

 

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Sommario

 

Una gita lunga ma senza alcuna difficoltà. Consigliata in questo periodo o anche prima in quanto a si può trovare ottima farina e non presenta molte insidie a livello di sicurezza con pendii molto ampi e regolari.

Per quanto riguarda la sciabilità non ha pendenze sostenute se non in qualche tratto, di conseguenza è meglio adatta agli sci, generalmente. 

Da frazione Cornetti si sale in direzione fondovalle, superato il ponte si gira nel bosco a sinistra risalendolo fino al suo limite qui con pendenze piuttosto sostenute. 

Superato il bosco i pendii si aprono verso nord e si segue a vista tutto il fianco delle montagne con un susseguirsi di brevi rampe mai ripide, raggiunti i pendii superiori le pendenze iniziano a farsi più sostenute e dopo un'ultima rampa si gira a sinistra verso una larga dorsale che sempre più stretta porta alla cima. Da qui il panorama è stupendo e si domina tutte le valli di Lanzo.

 

 

 

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Meteo del giorno

 

Cielo sereno tutto il giorno con visibilità ottima, venti deboli di direzione variabile, zero termico attorno ai 2700m nelle ore centrali

 

 Situazione neve in cm (versanti sud-nord)

 

- 1500m: 0-70        primaverile

- 2000m: 0-80        primaverile 

- 2500m: 40-180    primaverile - compatta 

- 3000m: 100-200  primaverile - compatta

 

 

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Stavolta Luca c'è.

Dopo la fantastica gita agli Ortetti conto di tornare in zona per fare questa grande classica della val di Ala portandomi appresso l'ing.

Arriviamo al parcheggio di Cornetti belli carichi e incontriamo un po' di skialp, alcuni dei quali avevano letto la mia relazione di giovedì su Gulliver diretti quindi alla cima Ortetti.

Le condizioni alla partenza sono pressoché simili a quelle di giovedì con un forte rigelo notturno, cielo sereno e neve durissima.

Ci incamminiamo sul solito sentiero, raggiungiamo e superiamo il ponte dopodiché decido di mettere subito i coltelli in quanto la neve è molto dura. Iniziamo a risalire il bosco seguiti da un nutrito gruppo di skialp, il passaggio qui non è per nulla lineare e mi tocca a tratti ravanare nei rami con qualche scivolone e imprecazione.

Appena si aprono i pendii superiori ci uniamo al gruppo incontrato e proseguiamo sulle loro tracce, i pendii visti da qui non sembrano un gran che; decisamente piatti per il mio standard, unica consolazione un bel sole tiepido e un panorama sempre più ampio. Conto sul'allenamento di giovedì per salire molto velocemente su questo terreno così facile. 

 

Proseguiamo di buon passo ma non si vede mai la fine di questa parte intermedia che alterna blandi pendii a vallonetti già con qualche traccia, ad un tratto ci ritroviamo una rampa finalmente più sostenuta, facciamo una pausa acqua e cibo. La risaliamo e ci ritroviamo la famosa dorsale di accesso alla cima, da lontano scorgiamo un esercito di skialp arrivare dal basso, ci rimettiamo in marcia e nonostante l'allenamento di giovedì inizio un po' ad accusare anche se ho comunque ancora energie.

 

L'ultimo tratto si svolge in una cresta non esposta molto bella dove si inizia a respirare aria dei 3000 e dove si domina tutto il percorso fatto in basso. Luca ovviamente è già in cima e quest'ultima viene raggiunta in massa da una decina di skialp. 

Vista la neve ancora molto dura decidiamo di aspettare a scendere dopo almeno 1h, periodo nel qualche mi godo il panorama, faccio foto e video, Luca addirittura schiaccia anche un pisolino lamentando dolori alla schiena.

 

Con qualche dubbio sulla neve decidiamo di iniziare a scendere, alle 12,30 circa.

Il primo tratto alterna sastrugi e crosta da vento con farina sotto, non è il massimo ma riesco comunque a scendere dignitosamente, gli altri skialp sono già in difficoltà sulla neve cartonata, sebbene molti di loro siano decisamente esperti.

Superata la dorsale speriamo in una neve più morbida ma così non è. Luca impreca, io cado una volta come un idiota quasi da fermo, gli altri skialp sembrano principianti paraplegici ma... appena capisco come prendere questo tipo di neve applico la mia esperienza e inizio una sciata muscolosa piazzando tutto il peso sulle lamine, funziona! Riesco a prendere velocità e piazzare qualche bella curva su neve comunque veloce, mi diverto pure a gibbare e saltellare qua e là. Luca invece con gli sci è in affanno, fa 10m alla volta in preda alle imprecazioni più bizzarre seguito da altri skialp nelle stesse condizioni di agonia. 

Snowboard vs sci 1-0 perché anche grazie al peso su una sola lamina è possibile rompere la crosta mentre con due lamine è più difficile.

 

Con altre rampe blande raggiungiamo il limite del bosco dove la neve si trasforma in polenta alternata a croste insidiose nelle zone riparate, la surfata è piuttosto scadente, mi devo a tratti divincolare tra alcuni rami e in un paio di occasioni sfondo in buche, luca mi raggiunge al ponte e rientriamo al parcheggio, qui rincontriamo la coppia di skialp del mattino con cui scambiamo qualche battuta.

 

 

VIDEO E FOTO

 

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